mercoledì 23 maggio 2012

Quando il mangiare con la mamma diventa un problema.


Svezzamenti diversi e allattamento

 Diana, non so per quale motivo, ma con me non hai mai voluto mangiare. E purtroppo, anche se la situazione è leggermente migliorata, ancora oggi è così.Sono rari i casi in cui la vedo seduta a tavola che si gusta qualcosa e lo mangia volentieri. Forse l’unica eccezione la fa con la minestra con la sottiletta, ma anche con quella dipende.

Diana è assolutamente in grado di mangiare da sola in autonomia, sa pure tagliare la carne.  Con gli altri mangia seduta a tavola, senza fare capriccio alcuno (così mi confermano sia la baby sitter che alla materna), l’ho vista pure io quando a volte la vado a prendere la sera: è seduta composta dalla tata e la vedo spazzolare il piatto felice.

Ma come sempre e per tutte le cose, con la mamma è un’altra cosa.

Fin da piccola ho mostrato ostilità verso il cibo e rifiuto ad assaggiare cose nuove.
L’ho allattata fino a 13 mesi (e dovuto smettere da un giorno all’altro per motivi di forza maggiore), ma devo dire che nonostante fosse tetta-dipendente, aveva reagito abbastanza bene alla fine improvvisa. Non ha mai voluto latte artificiale o ciucci. Solo il biberon aveva iniziato a prenderlo perché , per necessità di bere, andando al nido a 7 mesi e mezzo, aveva dovuto imparare. Per lei l’unico alimento che le faceva davvero piacere era sempre e solo il latte della mamma.
Mi ricordo quando andava al nido, non mangiava tutto il giorno e aspettava me la sera per rifarsi della giornata.
E in quel modo si saziava e si rilassava.

Quando poi ho dovuto smettere l’allattamento, fortunatamente ha iniziato a bere il latte vaccino, le piace proprio.  Le preparavo (e le preparo tutt’ora) mattino e sera un biberon di latte tiepido, lei si siede sulle mia gambe, con una mano si tiene il suo biberon e con l’altra si accarezza il codino. E’ come un Koala aggrappato alla sua mamma e ci coccoliamo a vicenda.
Ormai è un rito.

Per il resto, pranzo e cena sono sempre incognite. Ho provato di tutto, a imboccarla, a farla mangiare in sala, a sgridarla,ad affrontarla con le buone o con le cattive, con il gioco…nulla!
E nonostante questo, con me la bimba non mangiava e non mangia.

Ma ripeto,  solo con me!
Beh, a prescindere dal motivo, ormai ho deciso che non mi preoccupo più in quanto la piccola cresce bene e se non vuole mangiare quello che facciamo noi per cena, non c’è problema, non mangia. La lascio stare e non ho intenzione di assecondare i suoi capricci.
Tanto non è patita, anzi  è una bella bimbotta di circa 16kg per quasi 1 metro di altezza e il lattuccio prima di dormire la sazia comunque.

Però è ovvio che mi  chiedo perché fa così.
Mi deve forse far pagare il fatto che durante il giorno non la vedo e quindi è una ricerca di attenzione? Sapeste quante volte ho pianto non vedendola mangiare!
Forse ho sbagliato qualcosa durante lo svezzamento? Forse ha avuto qualche interazione l’allattamento e la sua brusca interruzione?
Con Diana ho seguito alla lettera le direttive della pediatra, ho inserito i cibi gradualmente dando inizialmente i liofilizzati e poi omogeneizzati, le farine, non ho dato l’uovo e il pomodoro fino a x mesi, etc.
Forse avrei dovuto seguire un po’ di più il mio istinto?

Con Eva, la piccolina, l’ho fatto e ho notato delle differenze enormi. Ok, la piccolina l’ho allatta solo due mesi (purtroppo anche in questo caso ho dovuto sospenderlo per forza maggiore, ma in ogni caso a lei sembrava non gradire troppo il latte di mamma). Da quando ho smesso l’allattamento ha iniziato a dormire tutta la notte (a soli 2 mesi!!! Un miracolo, vista l’esperienza che avuto con la prima!) e relativamente allo svezzamento ,  ho fatto uno po’ un ‘fai da te’ , non ho seguito tabelle o periodi, non le ho dato praticamente omogeneizzati o ‘roba per bambini’, le ho sempre fatto assaggiare tutto quando la piccolina mostrava interesse e adesso mangia qualsiasi cosa.

Dove ho sbagliato con Diana?  

martedì 15 maggio 2012

La tortura del sonno


Una delle tecniche di torture ancora usate per estorcere una confessione è la privazione del sonno.
Questa tecnica, usata frequentemente anche nel purtroppo famoso carcere di Guantanamo, consiste nell’impedire al torturato di dormire.
La privazione del sonno è una condizione che può essere cronica o acuta e consiste nel dormire pochissimo; in laboratorio si è osservata addirittura la morte su alcuni animali. Durante l'insonnia prolungata si osservano disturbi psichici (allucinazioni sono frequenti) e somatici, anche se la privazione non può essere mai totale.”

A questo punto immagino che vi stiate chiedendo come mai ne sto parlano, è uno strano accostamento parlare di tortura in un blog di una mamma, non vi pare?

Ma vi garantisco che un nesso c’è ed io sono la vittima prescelta.

E chi è il carnefice? Diana, la mia principessa, il mio tenero angioletto.

Infatti la notte inizia il martirio.

E’ molto, molto, molto raro che Diana passi una notte intera dormendo senza svegliarsi almeno una volta.

E quando si sveglia, inizia la mia tortura.

Mi alzo e vado da lei, provo a calmarla e spesso ci riesco sdraiandomi con lei.
Spesso però questo non è sufficiente.
Potrebbe avere sete!
Oppure alle 4.00 del mattino... potrebbe scapparle la cacca!!! (Ma perché non le scappa il mattino???)
Oppure la pipì!
Oppure la febbre, o la tosse, o gli incubi, oppure, oppiure …aiuto! C’è sempre un motivo!

La mia piccola ha bisogno della mamma di notte (e già, non vuole il papà! Solo la mamma!!!) e io che devo fare?
Nulla, cerco di soddisfare i suoi bisogni facendo spola tra la mia camera, la sua camera, il bagno. Cerco di fare tutto in fretta in modo da soddisfarli al più presto sperando che si riaddormenti e che non svegli la sorellina (che fortunatamente, a parte rari casi, ha un buon sonno! Come il papà…).
 
E dopo una notte serena come quella appena descritta, ovvio che la mattina dopo si va a lavorare!
Un po’ di trucco per nascondere le occhiaie e si inizia …

Ma che impatti ha la carenza di sonno?
Mah in generale non saprei, ma sicuramente vedo gli impatti su di me: stanchezza, difficoltà di concentrazione, mal di testa, sono spesso nervosa con chiunque e ho schiena e collo a pezzi.

Ma che ci posso fare, per la mia Diana sono disposta anche a subire questa tortura, sperando che crescendo migliori e le sue notti inizino a trascorre serene (e anche le mie!)



martedì 8 maggio 2012

Le paure e gli incubi dei bambini



La mia Diana è sempre stata una bambina fifona e paurosa. Ha paura di tutto, del rumore del trapano, del suono del citofono, del camioncino che lava le strade e di mille altre cose. (ok, ok, avrà preso sicuramente dalla mamma!!!).

E anche con il sonno è sempre stata piuttosto turbolenta.
Qualche notte fa però è successa una cosa di difficile gestione, credo abbia avuto un incubo bello e buono!

Era già capitato in passato una volta ma era in una fase molto particolare (era nata la sorellina da due mesi, io ero stata in ospedale per operarmi, al nido le avevano cambiato la maestra), infatti all’epoca pensavo fosse legato al periodo di particolare stress che stava passando.

Ma in questi giorni, non ci sono condizioni particolari o eventi straordinari, quindi la reazione che avuto la notte scorsa non me l’aspettavo proprio e gestirla non è stata facile.

Ma andiamo per passi.
Che cosa è successo.
Come sempre, lei fa la nanna nella sua cameretta, nel letto ‘alto’. Ci si sale con una scaletta. E solitamente, da un po’ di tempo, ha inziato a dormire tutta la notte serena.
Era notte fonda e stavamo dormendo tutti: Diana nella sua cameretta, Eva nel lettino in camera nostra.
All'improvviso ho sentito un urlo terrorizzato.

Mi sono buttata giù dal letto e in un attimo ero nell’altra stanza: lei, in preda al panico, stava per buttarsi giù dalla scaletta, piangendo e urlando. Appena mi ha visto mi si è stretta al collo, tremante.
Ho provato a parlarle ma non si calmava. Tremava e mi stringeva fortissimo, gli occhi chiusi e nascondeva la testa.
La porto in camera nostra, la piccola si sveglia, Diana non si calma.
Allora butto giù dal letto il papà e decidiamo di accendere la luce. ‘Forse sta ancora sognando!’ – pensiamo.
Anche a luce accesa non si calma.
All'improvviso mi dice: ‘ Non lo voglio quello, mandalo via!’ e ancora ‘Ho paura, mandalo via!’.
Ok, cerco di darle corda e inizio a far finta di scacciare qualcosa di non ben definito ‘Vai via! Scio, via dalla nostra casa’.
‘Diana, hai visto? La mamma l’ha mandato via!’ le sussurro. ‘ Non c’è più’.
Finalmente inizia a calmarsi, ma non si era ancora staccata da me e continuava a tremare.

La piccola nel frattempo si divertiva un sacco! Continuava a ridere.

Ok, anche se contro ai nostri principi, proviamo ad accendere la TV su Ray YoYo per calmarla.
…alle 3 di notte non ci sono cartoni, lo sapevate? Ci sono soltanto i protagonisti dei vari cartoni che fanno la nanna!

Iniziamo a rilassarci, si stacca e inizia a guardasi intorno. Vede la sorella e il papà, e si tranquillizza un po’. Però mi vieta categoricamente di spengere la luce. E questo è un problema, perché la piccolina se la luce è accesa non dorme!

Insomma, verso le 4 e mezza  la situazione torna normale. Diana si addormenta nel lettone con noi, anche se ogni tanto continua ad avere tremoni di paura e mi strizza tutta. La piccolina, una volta spenta la luce è crollata. …il papà è crollato mooolto prima!

La mattina dopo proviamo a parlagliene e, anche se preferisce evitare il discorso, ci dice che c’era un serpente nel suo letto.
Allora siamo andati insieme in camera – lei aggrappata a me, quando ormai era giorno, e le ho fatto vedere che non c’era nulla e che l’avevamo mandato via.

Ma cosa ha avuto? Un incubo?

Leggendo qua e lo ho trovato diversi articoli che trattano il tema degli incubi nei bambini.
Il fenomeno viene chiamato pavor nocturnus

Gli incubi sono sogni spaventosi che in genere provocano il risveglio e vengono ricordati come una esperienza intensa. Spesso contengono sentimenti forti che il bambino ha dentro di sé. L’incubo, in quanto versione spaventosa del sogno, può essere un’opportunità di esprimere ed elaborare i conflitti e le ansie della vita quotidiana.

Sono frequenti nella prima infanzia e si possono acutizzare nei periodi di stress e nei passaggi evolutivi. È importante che i genitori ascoltino il racconto di un sogno brutto” aiutando il bambino a sostenere le emozioni da esso provocate, evitando di banalizzarne il contenuto.

Ho trovato questo articoli molto interessanti

Buona lettura!

martedì 1 maggio 2012

Le massime di Massimo



..ovvero le linee guida dell’educazione secondo il papà.

Ok, il tema educazione e contrasti in famiglia l’ho già trattato, lo so.
Ma questa volta vorrei provare a parlare di quale regole/principi proviamo a passare alle piccole. Più il papà che la mamma, ovviamente.
Si sa, io sono quella che cede e che concede, l’educatore serio è il papà!

Ma cominciamo dal dire che fortunatamente, siamo entrambi d’accordo: niente violenza, neppure uno sculaccione. Mai dato! Punizioni, si..tante, ma sculaccioni o altro (schiaffi, etc.) no, assolutamente no!
E pensare che da bambina…oh mamma quante ne ho prese!!! (Non vi preoccupate, era solo sculaccioni normali, non ho mai subito violenza alcuna!).

Il suo papà vorrebbe provare ad insegnare alle piccole le cose, mandandole dei messaggi che possano rimanere impresse nelle loro menti.
Ad esempio. Quando una delle due piange,ecco la massima del caso “Si piange solo per forti dolori e grandi emozioni”.
Cioè, non è che nella vita non si debba piangere, ma ci deve essere un buon motivo che può essere una cosa negativa, come un forte dolore appunto o una cosa meravigliosa, come una grande emozione.

O ancora, quando provano con la forza a tirare un gioco o aprire qualcosa che non riescono, la massima è “Con la forza si rompe, con la calma si risolve”, spiegando o dimostrando che a tutto (o quasi) c’è rimedio se sulle cose ci si ragiona e non si usa solo la forza, se non abbinata ad un corretto pensiero che la guidi.

Quindi, sulle nostre esperienze, questa è lista di Massime che il papà (Massimo) usa più frequentemente:
  •        Con la forza si rompe, con la calma si risolve
  •        Si piange solo per forti dolori e grandi emozioni
  •        Il troppo è troppo, il poco è poco, il giusto …è giusto!
  •        Ogni cosa che riesci a fare da sola è una conquista!
  •        Se guardi indietro vedi da dove vieni, se ti guardi i piedi vedi dove sei, solo se guardi avanti vedi dove vai!
  •        La fortuna è la ricompensa per l’impegno
  •        L’importante non è né vincere né partecipare, ma divertirsi
  •        L’importante è il contenuto, non il contenitore
  •        Il cibo si mangia, non si spreca
  •     Quando la bocca mangia e il culo rende, mandi in culo alle medicine e a chi le vende (gentile concessione della suocera Viareggina J )