lunedì 25 marzo 2013

Risparmi...in fumo?


Oggi leggevo che a Cipro hanno deciso di effettuare un prelievo forzoso del 30% sui conti sopra i 100.000. E che in ogni caso, a tutti, è permesso un prelievo massimo di 100 euro al giorno, sia mai che decidono di applicare altre percentuali anche a fasce più basse!
Questo è molto in sintesi, ma la situazione a Cipro è pesantissima.
 
Io non so voi, ma io sono sconvolta.

Primo, una persona non può più disporre liberamente del proprio denaro.
Secondo, viene derubata dalla banca, l’ente che dovrebbe garantire la sicurezza del deposito!

Ok, 100.000 non stiamo parlando di poveri.
Ma neppure di ricchi.
Non stiamo parlando di un milione di euro.
Non stiamo parlando di persone con palazzi o yacht, di persone con capitali all’estero e senza problemi di nessun tipo.
Stiamo parlando di una classe media.
(Che poi scusatemi, ma se è uno stra-ricco, ma li ha guadagnati onestamente e ha pagato tutte le tasse, non credo sia corretto farlo neppure a loro, altrimenti che lavoriamo a fare?!!!)

Ed è ovvio che con questo non voglio dire che dobbiamo colpire chi i risparmi neppure li ha!
Ovvio, che c’è chi è messo molto peggio e che la società dovrebbe cercare di aiutare queste persone, invece di ignorarle.

Ma va beh, torniamo a quello che è successo a Cipro.

Hanno colpito una classe che definirei media.

Di una classe che, ok, è riuscita a mettersi da parte 100.000. Ma ripeto, non un milione.
Di una famiglia che magari ha fatto mille sacrifici per mettersi da parte quei risparmi di una vita.
Stiamo parlando di famiglie che li hanno risparmiati e guadagnati onestamente! (Se così non fosse, allora non si dovrebbe parlare di prelievo forzoso, ma dovrebbero intervenire le autorità per punire gli evasori e altro).
Insomma, magari quella famiglia ha lavorato tanto, ha fatto tante rinunzie per poter comprare una casa al figlio e ora?

E ora, da un giorno all’altro …puff!!!

Spariti 30.000!

E si, il 30%! Stiamo parlando di 30.000, non di noccioline!
Non so voi, ma a me questa decisione lascia molto basita.

Ma parliamo di noi, di noi Italiani. Quanto siamo lontani da questa situazione???
Parliamo di quelli che in Italia hanno ancora qualche possibilità di riuscire a risparmiare qualcosa.
Mi dite che cosa dobbiamo fare con i nostri risparmi?

Se decidi di comprare una casa, hai una stangata per l’IMU.
Se decidi di metterli in un conto deposito, hanno aumentato le tasse dallo 0,10 allo 0,15 e hanno eliminato il tetto massimo di imposta e devi sperare che la banca non fallisca.
Se decidi di tenerli a casa rischi la vita.
Se deicidi di lasciarli in banca, oltre al temuto fallimento della banca, forse adesso rischiamo pure noi il prelievo forzoso? Magari anche per soglie inferiori ai 100.000??? In fondo il governo Amato l’aveva già fatto nel ’92, no? (anche se non parliamo certo del 30%...)

Insomma, ditemi che deve fare uno se per puro caso riesce a mettere da parte qualche risparmio!
No davvero, ditemelo!
Datemi una ragione per cui una persona deve cercare di risparmiare con lo spettro che lo STATO e le BANCHE glieli tolgano!!!

Quello che vedo è che stanno cercando di far confluire la classe media dentro la classe povera. Ormai queste due classi sono quelle più tartassate.

Tra poco ci saranno solo i Ricchi e Poveri.
E non mi riferisco al gruppo musicale…purtroppo.


mercoledì 13 marzo 2013

Il filo di perle



Ormai sono passati più di sei anni, 
eppure ogni volta che sono giù, 
ogni volta che sono felice, 
ogni volta che sono sola e sento il bisogno di parlare con qualcuno, 
penso ancora a te nonna.

Con te potevo parlare di tutto, 
potevo sfogarmi, 
potevo anche solo parlare senza scopo, 
tu sapevi ascoltarmi.

Dopo tanti anni, ancora, in modo del tutto involontario mi capita di prendere il cellulare e cercare il tuo numero per chiamarti.
Chissà perché.

Dopo tanti anni, ho ancora in mente il tuo viso sorridente, che ancora qualche volta mi viene a salutare nei miei sogni.

E ancora adesso, quando sono triste, indosso il tuo filo di perle, che mi  fa sentire vicino a te.

giovedì 7 marzo 2013

8 Marzo, festa della donna



Oggi è la festa della donna.
Questa sera migliaia di donne andranno all’assalto di locali come se fosse l’unica libera uscita che hanno nella loro vita.
Critichiamo tanto gli uomini che vanno ai nigth e questa sera molte andranno a vedere strip maschili.

Ma va beh, l’incoerenza è una caratteristica di noi donne, no?

Ma visto che parliamo di donne, voglio provare a scrivere cosa penso io delle donne.

Penso che uomo e donna sono diversi.
Non sono d’accordo che la donna e l’uomo possano fare proprio tutte le stesse cose.

Ok alla parità, ma non esageriamo.
Questo non vuol dire che la donna deve stare a casa  e l’uomo al lavorare.

Vuol dire semplicemente che siamo nati diversi e le differenze ci sono e non vanno ignorate.
Siamo diversi ed è giusto valorizzare le nostre differenze, non mascherarle.
Le differenze fanno parte di noi, non sono un problema.


Ma visto che sono donna, e che oggi è la festa delle donne, voglio parlare anche di me.

Io come donna sono donna che lavora. E lavora full time.
Io come donna sono mamma. Mamma di due bambine fantastiche.
Io come donne sono moglie. Non perfetta, ma sempre moglie.
Io come donna sono figlia. Anche qui, non proprio perfetta.
Io come donna sono un’amministratore. Gestisco tutto il budget famigliare, tengo spese e conti, scadenze e bollette.
Io come donna NON sono cuoca. Va beh…qui per fortuna c’è Massimino ©

Io come donna sono…sono Attilia!
…sono io!

Fusa, esaurita, felice, mamma, moglie e tutto il resto.
Perfetta o meno, questa sono io.

Auguri a tutte le donne, a chi festeggia e a chi no!
Auguri a chi ama questa festa e a chi la odia.

E buon divertimento a chi questa sera vedrà l’omino nudo sul palco!

Io festeggerò con le mie due donnine a casa con loro.

Ciao!

mercoledì 6 marzo 2013


7 Marzo 1995. 

Cena con gli amici di corso alla Tana del Lupo, Pisa.

Già!
Sono già passati diciotto anni da quel primo bacio che mi hai dato. 
Non avevo ancora 20 anni.

Binario 7 della Stazione di Pisa, quasi alla mezzanotte, aspettando il Torino Porta Nuova che ci riportava a casa dopo la cena con i compagni di corso.

Un bacio dopo mesi di frecciatine, sguardi e dispetti.

Diciotto anni insieme dopo mille peripezie, alti e bassi, lacrime di gioia e di dolore, sorrisi e liti furiose.
 
Diciotto anni che ti sopporto e che tu, su beh ammettiamolo, sopporti me.

Ne abbiamo fatto tante insieme. 
A partire dall’Università, al lavoro, ai viaggi (alla fuitina a Las Vegas!!!), al mettere al mondo due angioletti che ci riempiono la vita e chi fanno impazzire di gioia e non solo.

Diciotto anni insieme e ancora, non riesco a stare senza te.



lunedì 4 marzo 2013

Devo resistere...


Periodo difficile.
Dentro di me i pensieri si scontrano.
Sono in crisi. Sono in crisi con me stessa.
Ho una soluzione, un momento dopo non ce l’ho.
Forse sarebbe meglio se…, oppure no, meglio se…
Di fatto non decido.
Continuo a stare nel mio brodo soffrendo per qualsiasi decisione non presa.
Non so quanto resisterò.
Alla fine gli eventi decideranno per me.