Una calda giornata estiva, la finestra è aperta.
Tutti in cucina, seduti al tavolo, a pranzare.
Mia suocera, inforchetta un fischiotto di pasta e guarda fuori.
"Attilia, ma che bella pianta, come si chiama?"
Non lo so Dorita, non conosco il nome.
"E' bellissima, ogni volta che penserò a voi, penserò a questa pianta."
E inforchetta un altro fischiotto di pasta.
"Attilia, ma che bella pianta, come si chiama?"
Dorita, non ricordo il nome.
"E' bellissima, ogni volta che penserò a voi, penserò a questa pianta."
E ancora un altro fischiotto e di nuovo la stessa domanda.
"Attilia, ma che bella pianta, come si chiama?"
MI sento infastidita.
Ettore pasticcia con il mangiare , Diana mi chiama, Eva si agita .. io all'ennesima domanda uguale rispondo un po' scocciata!
"Dorita, gliel'ho già detto, non lo so come si chiama!"
Lei mi guarda con sguardo un po' perplesso.
E allora mi rendo conto che effettivamente non avrei dovuto rispondere così, che non è colpa sua.
E' questa maledetta malattia.
Cancella la memoria, fa ripetere azioni e frase in continuazione.
E cancella ancora..
Ma non passano neppure due minuti che mi sorride e ...
"Attilia, ma che bella pianta, come si chiama?"
Allora cerco di ricordare quello che mi dice sempre mio marito:
"quando siamo arrabbiati, il primo che riesce SORRIDE"
Allora, mi calmo, mi sforzo, faccio un sorriso e rispondo.
"Vero Dorita, proprio una bella pianta, non ricordo il nome, dopo lo cerchiamo va bene?"
Lei sorride e continua
"E' bellissima, ogni volta che penserò a voi penserò a questa pianta."