domenica 1 novembre 2020

Come glielo spiego?

 "Mamma perché non siamo andati a fare dolcetto e scherzetto??

Tu mi dici "per il coronavirus" ma io ho abbracciato Federico l'altro giorno e non sono malato mamma, vedi mamma?"

Quando tuo figlio ti racconta questo ti si stringe il cuore.
E' difficile far capire ad un bambino cosa sta succedendo in questo momento nel nostro pianeta.
Lo stiamo costringendo a delle restrizioni importanti, scuola a parte, non frequenta nessuno.
Niente sport, niente cugini, nienti parenti, niente cene con amici, nessuno.

"Mamma perché non invitiamo Alessio a giocare con noi?"
"Amore, ci saranno tempi migliori per poter giocare di nuovo insieme."

E mentre rispondi a tuo figlio con il sorriso ti piange il cuore.
Per un bambino il contatto, il gioco, il confronto con i coetanei è tutto. 

E poi vieni a sapere che alcuni bambini hanno fatto le feste in casa con altri amichetti e speri che non glielo raccontino per non farlo rattristare ancora di più o dover comunque dare ulteriori spiegazioni difficili da accettare per un bambino di 6 anni.

Ma come gli spiego che nonostante ci sia gente che ancora non capisce questo virus esiste davvero?
Come gli spiego che papà ha perso un caro amico a Marzo (e non era anziano!) perché probabilmente è arrivato tardi in ospedale perché erano saturi?
Come gli spiego che anche oggi un altro amico di papà coetaneo è stato ricoverato d'urgenza perché non respirava? 
Come gli spiego che non scendiamo dal nonno perché non si sa mai e non voglio rischiare la sua salute? 
E non perché qualcuno ce lo vieta, ma solo perché
 vogliamo bene al nonno!

Come gli spiego che dobbiamo resistere...
ma il punto è .. forse ad un bambino lo posso anche spiegare, ma gli adulti ??

PS: ASTENERSI COMMENTI NEGAZIONISTI, COMPLOTTISTI, NO MASK, Etc...

lunedì 14 settembre 2020

Il primo giorno di scuola al tempo del Covid

Magari domani cambierò idea ma ora non riesco.

 E niente, non ci riesco.


Non riesco ad emozionarmi per il tuo primo giorno di scuola.
Se ci penso mi sale la rabbia.
Ricordo il primo giorno di Diana, era il 12 settembre 2014,
A me l'11 mi avevano dimesso dall'ospedale proprio perché il 7 eri nato tu.
Ero distrutta, i punti tiravano, ma non importava.
Mi ricordo che mi sono fatta tutto il tratto a piedi con i dolori di quel cesareo fresco, spingendo Ettore nella carrozzina a soli 5 giorni di vita, ma quel giorno io
e il tuo papà ti volevamo accompagnare in classe, conoscere la tua maestra, vederti seduta a quel banco.
E ricordo che hai pianto Diana e la tua maestra ti ha abbracciato!! E ti ha fatto sedere vicino a lei.
Ma domani per Ettore no, tutto questo non può essere possibile.
Ricordo anche il primo giorno della piccola Eva, molto più serena e disinvolta.
Lei non aveva paura, era sorridente e felice. Ma io e papà c'eravamo. Anche per te piccola Eva ti abbiamo visto seduta al tuo banco con i tuoi compagni e la tua maestra.
Invece piccolo Ettore tutto questo per te non potremo farlo.
Intanto solo uno di noi due ti potrà accompagnare.
Nessuno di noi due ti vedrà seduto a quel banco.
Probabilmente domani conosceremo i tuoi compagni e la tua maestra in giardino, con la mascherina, a distanza.
Nessuno ti abbraccerà..
Niente, domani inizierai il tuo cammino ma io non riesco ad essere felice.
Ma devo far finta di esserlo, solo per te amore mio!

sabato 5 settembre 2020

A breve si inizia

Ed eccoci,
a pochi giorni anche del tuo primo giorno di scuola
in un anno un po' matto
in una situazione che nessuno di noi avrebbe mai potuto anche solo immaginarla.
Non hai salutato i tuoi amichetti e non hai salutato le tue vecchie maestre.
Un fine settimana qualsiasi, ma il lunedì le scuole non hanno più riaperto.
E siamo stati in un limbo ovattato, come se il tempo se fosse fermato.
Ma il tempo è andato avanti lo stesso e
ora ti troverai con nuovi compagne e nuove maestre.
Ma non sarà più come prima..
Non potrai toccare la mano del tuo compagnuccio
Non potrai stringere la mano della maestra quando tentennerai
o abbracciarla quando sei giù.
Non potrete prestarvi neppure una penna.
Sarà tutto così surreale..
Nessuno potrà darti una carezza.
Nessuno potrà asciugarti le lacrime in caso di bisogno.
Ma tu sei forte, o almeno dovrai esserlo
se avrai bisogno di un abbraccio dovrai resistere fino a casa
quando tornerai ti ricoprirò io di baci e abbracci.
E ora preparati piccolo mio,
a breve inizierai il tuo percorso in questo mondo un po' matto!
Che la fortuna ci assista!

martedì 19 maggio 2020

la libertà

Quanto mi manca un abbraccio o un bacio su una guancia ad un amico

Quanto mi manca vedere il piccolo giocare con qualche suo coetaneo
invece di sentirlo continuamente dire 'mi annoio' o 'voglio vedere Tizio' o 'voglio andare sulla giostrina al parco' e dover rispondere non si può..

Quanto mi manca mangiare ad  un ristorante con tutta la famiglia sereni
o correre liberi sulla spiaggia

Quanto mi manca poter uscire senza soffocare
senza dovermi guardare la spalle per capire le distanze con le persone

Quanto mi manca pianificare un bel viaggio
poter fantasticare diverse mete e vari itinerari
e decidere la data

Quanto mi manca ... la libertà

mercoledì 1 aprile 2020

Il sole tornerà



Era più o meno la metà di febbraio quando siamo andati insieme a comprarti le scarpe nuove.
Le altre ti stavano strette.
Eri felicissima, siamo andati io e te, da sole.
Abbiamo girato tutti i negozi e poi hai voluto queste!
Le tue prime scarpe con i lacci.
Ti sono piaciute subito.
Sei arrivata a casa e le tenevi in braccio come se fossero un peluche o una cosa preziosa.
La mattina dopo te le sei voluta mettere per andare a scuola, eri tutta felice: saltellavi, correvi, era orgogliosissima delle tue scarpine nuove.
Purtroppo uscendo all'ora di pranzo pioveva molto e ti si sono bagnate .
Eri triste, avevi paura di rovinarle, a casa le hai subito tolte e le hai asciugate.
E mi hai detto, aspetto qualche giorno che torni il sole.
Ma purtroppo il sole non è più tornato.
Perché pochi giorni dopo c'è stato il primo caso di questo maledetto virus e alla fine non siamo più usciti da casa, né con il sole, né con la pioggia.
Siamo chiusi in casa da fine febbraio e le tue scarpette sono chiuse in una scatola e tu aspetti la giusta occasione per poterle mettere, anche se sono solo delle scarpe da ginnastica.
Il sole non è più tornato, ma tornerà.
Non sto parlando del sole nel cielo, quello ogni tanto appare.
Ma il sole su questo mondo..
E spero che quando tornerà ti staranno ancora quelle scarpette, perché stai crescendo in fretta.
Ma anche non dovessero più starti, le terremo come ricordo e come speranza di un sole che sta tornando!

mercoledì 11 marzo 2020

Oggi è una giornata strana.

Oggi è una giornata strana.

Un nodo alla gola, le lacrime che si accumulano intorno agli occhi, ma che devi subito coprire con un sorriso per non spaventare i tuoi figli.

L'OMS ha appena dichiarato che c'è una PANDEMIA.

Una pandemia... l'ultima risale al 1968 e non avrei mai pensato di viverne una, anche se era prevedibile in questi giorni.

Ma sopratutto non avrei mai pensato che i miei figli avrebbero dovuto viverne una.

Una mamma quando mette al mondo un bambino pensa al loro futuro, fantastica sul cosa faranno da grande, su cosa diventeranno, quali paesi vedranno.
Gli altri anni ero già a programmare le ferie estive.
Pensi alle feste, agli amici..  e ora pensi che siamo in un incubo.

Ora pensi solo a quando questo incubo finirà, a quando tornerà la tanto odiata routine che adesso vorrei tanto.
Un incubo che pensi che sia impossibile che stia davvero succedendo.
Chiusi in casa, si esce solo per fare la spesa, farmacie o per quelle categorie che purtroppo non possono fermarsi per permettere a noi di curarci, di mangiare e di fare in modo che il mondo non si fermi.

E le ringrazio davvero, tutti.
Dai medici agli infermieri, dalle forze dell'ordine, alle farmacie, ai supermercati e generi alimentari, alle aziende, tutti.

Un incubo per chi ovviamente è stato costretto a chiudere, per il bene di tutti, per fare in modo che questo contagio non si propaghi.

Oggi vedendo il video di mio fratello che annunciava la chiusura del suo salone ho pianto. E come lui, prima un'amica con una palestra e molti altri.

Ma nonostante tutto questo, devo ingoiare e tirare fuori un sorriso.
Un sorriso perché i miei figli non possono vivere questo momento come lo sto vivendo io.

Loro sanno la verità, ma io per quanto possibile, li devo tranquillizzare e rassicurare.
Come sono certa che mia madre l'avrebbe fatto con me, se ci fosse ancora.

E quindi, proviamoci e sorridiamo.

 Ettore non ha la minima idea del perché ormai siamo chiusi in casa da fine febbraio, spesso mi chiede dove sono i suoi amichetti o perché non lo porto al parco.
Diana ed Eva invece non chiedono, loro sanno e capiscono.

E quindi niente, facciamo forza e resistiamo.
In qualche modo ce la faremo!

Tutti uniti!




sabato 29 febbraio 2020

vivere un incubo

Mi sento sospesa
vorrei svegliarmi ma non è un incubo
è una realtà strana

Tutto è deserto
chi crea panico
chi sbeffegga chi ha paura
chi si lamenta per le misure prese

Ma questa cosa è strana
si diffonde velocemente
Si spera di riuscire a contenere il contagio
Si spera che il sistema sanitario sia in grado di gestire questa emergenza

Ma intanto ci chiudono le frontiere
e non solo gli stranieri,
anche gli altri italiani ci isolano.

E forse è anche giusto
far provare sulla propria pelle
cosa vuol dire essere emarginato

Perchè se ieri l'unture era il cinese
oggi è il Lombardo.

Che poi,
la colpa non è del cinese o del lombardo,
ma solo dell'uomo.

L'uomo, e solo l'uomo, è solo lui il colpevole.
Siamo noi, siete voi, siamo tutti!

#coronavirus #covid-19

Tanto.. è solo un'influenza

Tranquilli,
sta arrivando anche da voi, 
ma non vi preoccupate,
tanto è un'influenza!
Ah, no, per l'influenza il vaccino c'è, per questo no.

Ed è solo 6 volte più contagiosa,
ma tanto non vi preoccupate, 
ammazza solo gli anziani.
Che vi frega...

Forse anche gli immuno depressi, ma che vi frega a voi...erano già malati, no?

Scusate il mio sarcasmo, ma oggi sono un po' stufa.

Credo sia sbagliato creare allarmismo, ma credo sia sbagliato sottovalutare la cosa.

E sopratutto credo che sia stupido giudicare chi ha paura.

Io ce l'ho dietro casa, 
mia figlia è stata a Casalpusterlengo domenica 16 febbraio e questo fine settimana ha avuto la febbre.
Ho avuto paura? SI!
Pensate quello che volete, ma l'ho avuta.
Ora sta bene e siamo più tranquilli.

Si, sui bambini prende in forma lieve, ma questo è un virus nuovo.

Quindi chiunque ne parli ne parla per stime e supposizioni. 
E comunque, diciamolo, per un influenza non hanno mai bloccato l'economia mondiale, bloccato attività, scuole e interi paesi.
Questo virus anche se poco aggressivo è molto virulento e si rischia il collasso del sistema sanitario, per questo è necessario contenere il contagio.

Questo almeno mi è parso di capire, ma io non sono un'esperto.
Mi limito a seguire le indicazioni che lo stato mi da e cerco di stare tranquilla.Se c'è da limitare le uscite, le limito.

Un po' di moderazione e forse qualche informazione più corretta e filtrata dai media non farebbe male.
Ma neppure essere derisi e sentire tutto banalizzare con
...' è solo un'influenza'! "

#coronavirus #covid-19