mercoledì 11 marzo 2020

Oggi è una giornata strana.

Oggi è una giornata strana.

Un nodo alla gola, le lacrime che si accumulano intorno agli occhi, ma che devi subito coprire con un sorriso per non spaventare i tuoi figli.

L'OMS ha appena dichiarato che c'è una PANDEMIA.

Una pandemia... l'ultima risale al 1968 e non avrei mai pensato di viverne una, anche se era prevedibile in questi giorni.

Ma sopratutto non avrei mai pensato che i miei figli avrebbero dovuto viverne una.

Una mamma quando mette al mondo un bambino pensa al loro futuro, fantastica sul cosa faranno da grande, su cosa diventeranno, quali paesi vedranno.
Gli altri anni ero già a programmare le ferie estive.
Pensi alle feste, agli amici..  e ora pensi che siamo in un incubo.

Ora pensi solo a quando questo incubo finirà, a quando tornerà la tanto odiata routine che adesso vorrei tanto.
Un incubo che pensi che sia impossibile che stia davvero succedendo.
Chiusi in casa, si esce solo per fare la spesa, farmacie o per quelle categorie che purtroppo non possono fermarsi per permettere a noi di curarci, di mangiare e di fare in modo che il mondo non si fermi.

E le ringrazio davvero, tutti.
Dai medici agli infermieri, dalle forze dell'ordine, alle farmacie, ai supermercati e generi alimentari, alle aziende, tutti.

Un incubo per chi ovviamente è stato costretto a chiudere, per il bene di tutti, per fare in modo che questo contagio non si propaghi.

Oggi vedendo il video di mio fratello che annunciava la chiusura del suo salone ho pianto. E come lui, prima un'amica con una palestra e molti altri.

Ma nonostante tutto questo, devo ingoiare e tirare fuori un sorriso.
Un sorriso perché i miei figli non possono vivere questo momento come lo sto vivendo io.

Loro sanno la verità, ma io per quanto possibile, li devo tranquillizzare e rassicurare.
Come sono certa che mia madre l'avrebbe fatto con me, se ci fosse ancora.

E quindi, proviamoci e sorridiamo.

 Ettore non ha la minima idea del perché ormai siamo chiusi in casa da fine febbraio, spesso mi chiede dove sono i suoi amichetti o perché non lo porto al parco.
Diana ed Eva invece non chiedono, loro sanno e capiscono.

E quindi niente, facciamo forza e resistiamo.
In qualche modo ce la faremo!

Tutti uniti!