Ricordo che quando ero bambina io ero già frenetica ed eccitata.
A me piaceva la scuola, l'odore dei libri, le matite nuove.
Era come andare in vacanza di nuovo.
E anche i compiti delle vacanze, mi divertivano.
Li facevo come fossero un gioco.
E ho sempre pensato che quando avrei avuto dei figli mi sarei divertita un mondo a farli con loro.
Ma si sa, dalle aspettative alla realtà c'è sempre un margine d'errore che può essere più o meno grande.
E così è stato.
Non che non sia divertente fare i compiti con lei, ma è faticoso.
Il primo anno di scuola è passato tra difficoltà più o meno evidenti, alternando periodi di entusiasmo a perdio di di apatia totale.
Dopo un primo periodo di freneticità ed ebrezza, siamo passati ad un periodo di noia e svogliatezza.
Poco interessa, poca voglia.
Inizialmente ho pensato che non le piacessero i lavori ripetitivi (non so se vi ricordate in prima quanto posso essere noioso fare righe e righe di lettere uguali!), ma è il suo compito, doveva farli.
Ma anche finiti questi doveri, anche quando la materia si è un po sviluppata verso attività più interessanti ed impegnative, non è che siano riusciti a catturare molto il suo interesse.
Passa ora a guardare dalla finestre o guardarsi i capelli, incantata nel suo mondo a riflettere su non so cosa.
Siamo riusciti anche a prendere una nota in prima elementare perché dopo oltre due ore si è rifiutata di fare il compito assegnatole.
O meglio, non è che si è rifiutata facendo scenate.. non l'ha fatto.
E' stata seduta con la matita in mando contemplandola in ogni suo aspetto con il foglio stropicciato di fronte a lei.
Sempre quella odiosa risposta... "Non lo so... ".
Durante tutto l'anno si è rifiutata di copiare dalla lavagna.
E se le chiedi perchè?
Sempre quella odiosa risposta... "Non lo so... ".
Con un po' d'insistenza è arrivata a dirmi che le si confondono le righe, ma dalla visita oculista non è emerso nulla.
E questa estate la tortura è continuata con i compiti delle vacanze.
Se la pagina le piaceva, pochi minuti.
Se la pagine non le andava, tragedie. Spesso abbandonavo io sfinita dopo inutili e ripetute scenate.
Ho provato con le buone, con il premio, con la sfida, con la punizione. Nulla.
Ieri alla fine ho insistito per farle fare una pagina d'Italiano.
Ormai gliene mancano poche per finire quel libro.
Tre ore per convincerla ad iniziare. Pianti e urla. Scenate isteriche.
"Non voglio leggere, non mi piace leggere!"
E alla fine, dopo tre ore e varie insistenze, sedendomi con lei, in 15 minuti l'ha fatta.
Ma come fare a farle apprezzare la lettura?
Come fare a farle capire i suoi dovere?
Come fare a farle capire i suoi dovere?
Come fare a farla scendere sulla terra e uscire ogni tanto dal suo mondo fatato?
Non voglio farle odiare la scuola.
Non voglio trasformare i compiti in una tortura.
Piccola principessa sensibile, come posso aiutarti?
A pochi giorni dal nuovo inizio... come posso aiutarti?
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