sabato 28 novembre 2015

Da donna in cArriera a donna in cOrriera



Da donna in cArriera a donna in cOrriera

(o come dice mio marito, da donna in giarrettiera a donna in canottiera).
Ok, dai, la corriera per ora non la uso ancora.
Ma anche la macchina la uso molto molto meno.
Ma una cosa è certa: la carriera l'ho abbandonata da un pezzo.

Mi alzavo al mattino e non potevo uscire di casa se non ero perfettamente truccata, scarpettina rigorosamente con tacco alto e sottile e tailleur rigorosamente nero (o poche variazione sul tema, al massimo qualche sfumatura dal grigio chiaro, grigio topo o blu). 
Solo in estate mi concedevo qualche pennellata di colore in più.
Comunque ero sempre perfetta.
Non andavo neppure al supermercato se non ero almeno truccata.
Mi infilavo in macchina, passavo la mia ora/ora e mezzo nel traffico di Milano ascoltando la radio o facendo qualche telefonata.
Arrivo in ufficio, pausa caffè con i colleghi, pranzo al ristorante seduta comodamente (va beh, qualche volta anche un misero panino davanti al pc lo ammetto),e la giornata passava tutta rinchiusa in quel grigio ufficio fino a tarda sera. Uscivo quando già era buio,e poi di nuovo la tortura del viaggio in macchina verso casa. 
Le giornate erano sempre tutte grigie ed uguali.
Sempre la stessa routine.

Adesso? 

La mattina faccio colazione con mio marito, metto la prima cosa che trovo, scarpe comode, felpone e porto la mia tribù a scuola.
Torno a casa con il piccolo, cerchiamo di fare le faccende domestiche e le commissioni varie, andiamo insieme a fare la spesa, a volte un caffè con le amiche al bar, mangio più o meno in piedi gli avanzi della sera prima quando sono sola e cerco di far mangiare un boccone anche al piccolo.
Poi riprendo le mie bimbe a scuola, le seguo nei compiti, le porto a danza, a fare sport, gioco con loro,a volte facciamo i biscotti, a volte ci guardiamo un film, a volte improvvisiamo, prepariamo la cena al papà.

Non ho più il trucco sul mio viso, 
Non ho i capelli perfetti e sistemati
Non pranzo più comodamente seduta al ristorante.

Ora sono un po' trasandata.
Ora mi faccio da mangiare.
Ora ... ho un sorriso nel cuore.

Non mi manca la vita di prima.

E se penso alla COrriera, penso che questa corriera fosse la corriera della mia vita.

Era la corriera che aspettavo da tempo, quella che mi serviva.

Era la mia fermata!
E l'ho presa. 
Non me la sono fatta scappare!

E sono sempre più convinta di aver fatto la scelta giusta per me, 
per noi.

Carpe diem!






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