Questa sera mi sentivo un fallimento
MI sento un fallimento perché non sono più la donna che mio marito ha sposato.
Perché non sono più una donna un carriera, curata e truccata
Sono sempre di corsa, con jeans e capelli sbaruffati.
Mi sentivo un fallimento perché ho visto mia figlia stanca. Molto stanca.
La piccola si è addormentata a scuola durante l'intervallo.
MI sento un fallimento perché non sono più la donna che mio marito ha sposato.
Perché non sono più una donna un carriera, curata e truccata
Sono sempre di corsa, con jeans e capelli sbaruffati.
Mi sentivo un fallimento perché ho visto mia figlia stanca. Molto stanca.
La piccola si è addormentata a scuola durante l'intervallo.
Perché per la piccola non c'è giorno di riposo.
E neppure per gli altri.
Perché Eva questa sera non voleva uscire ancora sotto la pioggia per accompagnare Diana a karate, ma non poteva certo stare a casa.
E neppure per gli altri.
Perché Eva questa sera non voleva uscire ancora sotto la pioggia per accompagnare Diana a karate, ma non poteva certo stare a casa.
Questa sera mi sentivo un fallimento.
Perché domani c'è la riunione a scuola, ma non ci posso andare.
Non si possono portare i bambini e quindi non vado.
Vorrei fare tanto per loro, vorrei assecondare ogni loro desiderio,
e invece mi ritrovo spesso a urlare, a sgridarle, a reprimerle.
e invece mi ritrovo spesso a urlare, a sgridarle, a reprimerle.
Siamo sempre di corsa.
Siamo sempre fuori.
Non c'è pausa per loro.
Mi sentivo in fallimento perché Ettore oggi a pranzo piangeva sotto la pioggia ad aspettare Diana.
Siamo sempre fuori.
Non c'è pausa per loro.
Mi sentivo in fallimento perché Ettore oggi a pranzo piangeva sotto la pioggia ad aspettare Diana.
Perché ogni mattina si deve alzare per portare le sorelle a scuola.
Perché tutti devo uscire anche per gli impegni dei fratelli e delle sorelle.
Mi sentivo un fallimento perché vedevo i miei figli stanchi perché non ho nessuno per lasciarli a casa un'ora a riposarsi.
Mi sentivo un fallimento perché vedevo i miei figli stanchi perché non ho nessuno per lasciarli a casa un'ora a riposarsi.
E allora mi sono chiesta se fosse colpa mia.
Se il mio egoismo non stesse condizionando le loro vite.
Poi, ero in palestra a vedere l'allenamento di Diana, Ettore dormiva nel passeggino, Eva aspettava con me e all'improvviso è arrivato mio marito.
Una piacevole sorpresa.
Ci è venuto a prendere a karate, i bambini erano al settimo cielo.
Io pure..
Eva è voluta tornare a casa con il papà a piedi. Io Diana ed Ettore con la sua macchina.
A casa, abbiamo giocato, abbiamo cenato tardi, ma abbiamo riso.
Abbiamo riso tanto.
E in un attimo è passato tutto.
E tutti i dubbi e le paure sono scomparse, non potrei fare a meno dei loro sorrisi, dei loro capricci, di loro.
Non mi sento più un fallimento, ma solo una mamma ( forse un pò stanca), ma tanto tanto felice!
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