lunedì 8 ottobre 2012

La lettera sgradita


La giornata non era iniziata nel migliore dei modi, quel sogno mi aveva profondamente turbato e l’ansia stava prendendo il sopravvento.


Avevo sognato la mia piccola Eva avvolta in un foglio di giornale ricoperta di terra, anche in bocca.
Sono andata al lavoro cercando di scacciare quell'incubo, ma nulla.
Alla fine decido di chiamare mio marito e gli chiedo si viene a casa, non ce la facevo.
‘Non ti preoccupare, arrivo’.

Arriviamo a casa, avevo bisogno di rilassarmi in qualche modo, ma prima passiamo dalle poste a ritirare una raccomandata.

Il dramma. Decisamente una lettera non gradita. Improvvisamente la terra da sotto i piedi è come se si fosse tolta e non trovavo appigli.

E’ la lettera di licenziamento di mio marito.
Senza preavviso, senza nessuna avvisaglia: soppressione del ruolo.


Mi è crollato il mondo. Come è possibile? Noi siamo una famiglia tranquilla, due lavori a tempo indeterminato, due bambine, non sta succedendo a me. Non è possibile.

Ho iniziato a piangere.

E sapete l’assurdo? Mio marito ha consolato me.

‘Atty è la vita che ci sta dicendo che dobbiamo cambiare, vedilo come un’opportunità’.

Ho iniziato a riapprezzare i veri valori, alle cose più importanti della mia vita: le mie figlie, mio marito e la mia famiglia.

Sono fortunata ad aver incontrato lui 17 anni fa, sono fortunata che lui abbia scelto me, sono fortunata che lui mi abbia dato due splendide bambine.

E adesso iniziamo una nuova avventura!


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