Il tutto inizia venerdì sera. Il giorno dopo è sabato (quindi niente
pediatri), il papà parte per gli States e arrivano i nonni.
Iniziamo a prepare la valigia al papà tutti insieme ed Eva accenna
una tosse …strana, brutta.
Ma non mi devo preoccupare, non posso sempre andare al pronto
soccorso per una tosse. Sono troppo ansiosa. No no. Questa volta non è nulla.
Aspettiamo.
La notte passa agitata, ma la mattina non ha più nulla. Il papà all’alba
parte e in giornata i nonni arrivano.
La sera arriva la febbre, 38.7 e la notte di nuovo agitata tra tosse
brutta che le toglie il respiro.
Ma non mi devo preoccupare, non posso sempre andare al pronto
soccorso per una tosse. Sono troppo ansiosa. No no. Questa volta non è nulla.
Aspettiamo.
La mattina non ha più nulla. Febbre sparita. Solo questa tosse, ma
solo se dorme.
Meglio.
Aspettiamo.
E poi domani è lunedì, chiamerò la pediatra.
Finalmente lunedì porto la piccola dalla baby sitter (non aveva
nulla a parte la tosse) e chiamo la pediatra per fissare un controllo. Ok, appuntamento preso per le
17,20 della sera.
Nel frattempo il pomeriggio ritorna un po’ di febbriciattola, ma
sempre sotto a 37.5.
Vado a prendre la piccola dalla tata, la preparo e andiamo dalla
pediatra. La guarda, la trova bene. In fondo la piccola è molto vivace,
idratata e mangia.
Poi le ascolta i polmoni e mi guarda: ‘Signora…la bimba ha
broncopolmonite!!!’.
COSA??? Ma come? Non ha nulla, ha solo un po’ tosse!
Le consiglio un RX al torace per togliere il dubbio, ma si sente
bene.
E qui inizia il calvario.
Prendo Eva la porto a casa dove c’è Diana ad aspettarmi con i nonni.
Le spiego che andrò con Eva all’ospedale e che lei dovrà aspettarmi, che dovrà
cenare con i nonni e se non torno, che farà anche la nanna con i nonni.
Preparo la borsa per la piccola e partiamo per il pronto soccorso.
La purtoppo la diagnosi è confermata, anche se devo dire che sono
tutti meravigliati di come, nonstante la broncopolmonite, Eva sia vivace e
mangi!
E fortunatamente satura bene l’ossigeno, quindi dopo un po’ d’insistenza
ci mandano a casa con la cura, facendoci promettere che saremmo tornati al
peggioramento dei sintomi (sperando che non ci sia!).
Diana nel frattempo è stata un angelo con i suoi nonni. Appena
tornata a casa ha voluto vedere la sorellina e il resto della notte l’abbiamo
passato tutte e tre (io Diana ed Eva) nel lettone di papà – tanto papà non c’è J.
E per concludere questa fantastica avventura, quando finalmente
riesco a prendere sonno, questa mattina sento un urlo.
Non capisco nulla, intontita dalla stanchezza e dalla notte, cerco
di capire che successo, scendo frettolosamente dal letto pensando che sia
caduta la bimba dalle scale ..ma così facendo schiaccio Eva nel letto che in
ogni caso si era svegliata anche lei.
Il bastone storto dalla caduta.. |
Alla fine realizzo, vedo mia madre in penombra accasciata sulle
scale che è fortunosamente caduta. Prendo la piccola e le vado incontro, nel frattempo
arriva anche mio padre.
Insomma, alla fine della storia, mia mamma ha preso proprio una
bella botta, mi ha piegato un ferro protettivo nella finestra delle scale, ha
due grossi lividi (grossi) e molti dolori…e in tutto questo…Diana non si è
neppure svegliata!!!
Va beh, prendiamola a ridere no? J
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