martedì 25 giugno 2013

Una casa vissuta

La casa vissuta

Ieri sera, rientrando a casa, ero un po’ giù di morale.
Capita spesso, ma se a questo ci si aggiunge il fatto che a causa dei risvegli notturni delle bimbe dormo poco e che la mattina devi comunque alzarti per andare al lavoro, la cosa si complica. 

La mancanza di sufficienti ore di sonno si fa sentire. Il pomeriggio fai fatica a tenere gli occhi aperti davanti alla tastiera, ma non hai scelta. 
Poi finalmente la sera torni a casa. E la vedi. 

La casa.

Sempre in disordine.
I panni che si accumulano e la lavatrici da fare,le tazze della colazione ancora nel lavandino della cucina, i documenti da mettere in ordine, le scarpe sparse all'ingresso. E molto altro.

Purtroppo, tolto il tempo per il lavoro, non ne resta molto e quello che posso cerco di dedicarlo alle bimbe piuttosto che alla casa.

E devo dire che proprio loro, nonostante contribuiscono notevolmente alla confusione di casa, sono riuscite a mettermi di buon umore e a farmi vedere la casa sotto un aspetto diverso: non in disordine, ma vissuta!

Proprio così! Una casa vissuta. 
Un arredamento ancora piuttosto improvvisato (grazie Ikea!),  i giochi seminati sul pavimento della sala formano un campo di battaglia, i peluches sparsi tra divano e cucina, i pezzi dei puzzles che spuntano ovunque, i pezzetti delle costruzioni che non appena provi a camminare scalzo per casa ti fanno malissimo sotto i piedi!

Però tutto quest crea, in un certo senso, un ambiente caldo e accogliente, che ti fa sentire a casa. 

A casa tua, la tua tana, il tuo rifugio.

Ieri in particolare osservavo il forno della cucina. 
La cucina, posto per eccellenza dove il papà ha vietato alle bimbe di portare qualsiasi giocattolo. 
I giochi si tengono fuori dalla cucina!
Ma da qualche giorno abbiamo deciso di appendere al forno un disegno di Diana. E ieri sera lei ed Eva si sono divertite ad attaccarci tutto intorno tantissime calamite di Winnie the Pooh, proprio sul quel forno.


Ecco, vedendolo ieri sera, stanca e un po’ giù, ho iniziato a sorridere. 
Ho iniziato a pensare che non è solo confusione. 
E’ una casa vissuta! ...molto!

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