giovedì 4 luglio 2024

Ansia di mamma!

 E' inutile che faccio finta di niente, è inutile che sorrido e sembro forte.

Ieri, appena mi sono allontanata da voi, all'aeroporto la lacrima è scesa.
Sono scappata ancora prima che faceste il check-in. 
Vi ho affidate alla prof e sono venuta via.
Ettore non era in formissima e alla fine l'ho usato un po' come scusa per venire via prima, volutamente.

Si, perchè se mi fossi fermata, forse mi avreste visto piangere.
So che è stupido. So che per voi è un'esperienza unica.
Ma ...ammettiamolo.. per me è pesante.
E a me la lacrima è scesa.
Due settimane senza le mie bimbe.
So qui che continuo a pensare "oddio, se Eva perde la dichiarazione di accompagno, come rientra in Italia?"
"Se perdono i documenti?"
"E se rompono il pc?"
"E se la sera hanno una crisi di 'mammite'???"
"E se... !"


E poi cerco di rilassarmi e mi dico che 'loro POSSONO FARCELA'.
Loro sono in gamba.
Loro se la sanno cavare.
Loro sono OK!

E che forse ... la crisi di Mammite.. l'avrò io e non loro.
E che alla fine, tutto questo davvero servirà a LORO a crescere.
E non parlo dell'inglese.
Certo, spero che questa esperienza le aiuti ad apprendere meglio una lingua.
Ma soprattutto, che insegni a LORO ad assaporare la libertà, la bellezza di viaggiare, di scoprire nuove culture, nuovi paesi.
A scoprire lo spirito di adattamento, le delusioni, le gioie, nuove amici, nuovi posti, nuovi cibi.
Insomma... a vivere!
E poi vi sento al telefono questa sera felici e svampite come sempre! 
Quindi ingoio la mia ansia, cerco di nascondere la mia paura, sorrido pensando a voi, e va bene così.
Godetevi la vostra vacanza !

giovedì 23 maggio 2024

Come sulle montagne russe!

 



"Bip Bip Bip!".
Con una mano spengo la sveglia e so che inizia una dura giornata.
Anche oggi non so come reagirai.

Ti guardo, ti do un bacio e butto giù le gambe dal letto

"Tu dormi ancora qualche minuto" - ti sussurro.

Mi alzo, dò il buongiorno al papà, poi passo in camera di Diana e infine da Eva.

Vado in cucina, iniziamo a fare colazione con la testa che vaga e l'ansia che inizia ad insediarsi con pensieri '..chissà se oggi Ettore andrà, chissà quante crisi o se sarà una buona giornata'.

Non ho mai amato le giostre adrenaliniche.
Eppure da quando ci sei tu mi sento ogni giorno in bilico, sul filo del rasoio... sulle montagne russe!

Mi alzo il mattino e non so mai cosa aspettarmi. 
MAI.

Finalmente ti sveglio, ti vesti ed è arrivato il momento di andare in macchina.

"Mamma inizio a stare male."
Il respiro inizia a farsi affannoso.
"Ho la naus.. Ho la nause... Ho la nausea!"
Io cerco di recuperare tutta la mia calma e minimizzo "Dai Ettore, apri un po' il vetro, ora passa!"

Dentro di me mi sento morire, ma non posso farglielo vedere.
Dopo un viaggio che sembra durare un'eternità arriviamo a scuola, ti prendo lo zaino ed entri.
E ora devo solo aspettare. Sperare che tu stia bene. 
Perchè so che poi ti passa, lo so! O almeno, quasi sempre.
Purtroppo.
Se squilla il telefono ho sempre il timore che sia la scuola a chiamarmi perché non sei riuscito a gestirlo. 
So che quando succede stai male, un male pesante, che ti attanaglia da dentro, che ti consuma e ti stanca. 
Un odio e un rifiuto totale per tutto quello che apparentemente ti crea fatica, come la scuola, le regole, il non avere ragione su qualcosa.

E poi invece ogni tanto esce il sole dopo tante giornate burrascose.

E quel sole è un messaggio da parte della scuola, dove ti dicono che oggi va tutto alla grandissima!
Dove ti dicono che oggi sei di buon umore e che stai esponendo il lavoro di storia, che sei sorridente e sereno!

E allora finalmente mi rilasso anch'io. Almeno fino alle 16.30 o fino al prossimo squillo del cellulare!

Con te, al confronto,  le montagne russe sono una piacevole ninna nanna!

domenica 19 maggio 2024

Una serata come tante..



 "Cia Cia Cia! Piu PIu Piu!"

"Ettore ti prego basta, smetti
la di fare rumore!
" - imploro appoggiando stancamente la testa sulla mano
Ettore si gira, mi guarda un po' e ricomincia.
"Cia Cia Cia!
Piu PIu Piu!"
"Ettore Basta! Non ne posso più!"
Con il volto imbronciato, si gira e prende le stampelle della sorella e inizia a correre per casa, schivando il cane e il gatto che giocano sul tappeto della sala.
"Mammaaa.... Ettore mi ha preso le stampelle!"
"Ettore, ti prego basta. Lavati le mani e vieni a cena, chiama anche Eva e papà".
Ettore lancia malamente le stampelle verso il divano, Diana le afferra e zoppicando arriva a tavola.
"Ettore fuori dalla mia camera!" - urla Eva.
E così via.
Ogni sera. Ogni mattina.
Si stuzzicano, si cercano, litigano e ricominciano.
In questa casa è un continuo urlare, rincorrersi, cercare di mettere pace tra fratelli, cercare un po' di silenzio.
Ripenso spesso ai primi tempi che stavo con mio marito, io e lui.
Riuscivamo a farci una cena tranquilla e magari guardarci un film comodamente accoccolati sul divano gustandoci magari una grappa.
Ora è praticamente impossibile.
Il rumore e la frenesia ci hanno rubato ogni attimo di tranquillità.
Ma a volte penso che prima o poi tutto questo finirà e sicuramente rimpiangerò questi momenti.
E quindi..godiamoci il rumore giorno per giorno e tutto quello che la mia famiglia numerosa mi regala quotidianamente!