Oggi leggevo questo articolo sul corriere http://27esimaora.corriere.it/articolo/non-vado-alle-recite-scolastichedei-miei-figli-e-non-ho-sensi-di-colpa/
La storia di una donna che ha fatto carriera in Xerox.
Una donna vincente.
Una donna che ha conciliato carriera e vita privata.
Una che ce l’ha fatta.
Una donna/mamma che alla domanda “Come ho
fatto a conciliare gli impegni di lavoro con la famiglia?” risponde:
“Duro lavoro, un timing perfetto in un gruppo
flessibile per vocazione e la fortuna di avere un marito di 20 anni più grande
di me che si è potuto occupare più da vicino durante il periodo
dell’adolescenza dei nostri due figli».”
Una donna che ci vuole dare un consiglio:
“Un
consiglio alle donne?
«Smettete di sentirvi colpevoli per il fatto di non partecipare a tutte le recite scolastiche dei vostri figli. A parte che non sono così interessanti, imparate a essere realiste e ad avere aspettative realistiche».”
«Smettete di sentirvi colpevoli per il fatto di non partecipare a tutte le recite scolastiche dei vostri figli. A parte che non sono così interessanti, imparate a essere realiste e ad avere aspettative realistiche».”
Mah…
Questa è davvero una donna vincente?
Questo è la donna a cui io come donna-madre dovrei ispirarmi?
Oppure semplicemente è una donna che ha dovuto adattarsi a
questa società?
Premesso che ha avuto in primis la fortuna di avere una
padre che poteva seguire i figli. Fortuna non comune.
Questo al giorno d’oggi è un miraggio, visto che si lavora
entrambi e con orari non proprio conciliabili con la famiglia.
Noi abbiamo solo la possibilità di affidarci alle baby
sitter e farli crescere da loro…
…noi comuni mortali!
Sempre che vogliamo
mantenerci un lavoro per poterli crescere!!!
E poi? E poi leggo il
consiglio che da a noi donne…e resto basita.
Lei è una donna vincente? Siamo sicure?
Alla fine non è la società che si è adattata alle sue
esigenze di mamma, ma è lei che ha si è adattata a questa società che ha
rinunciato alla conciliazione con la vita famigliare.
Forse le recite dei nostri figli non saranno effettivamente
così interessanti, però il sorriso che aveva mia figlia lo scorso anno quando
mi ha visto arrivare non ha prezzo!
Non aveva nessuna parte fondamentale, la recita era banale,
ma lei era felice di vedere la sua mamma tra il pubblico.
Non so quali siano le
aspettative realistiche di questa donna (visto che consiglia a noi donne di
averle), ma anche le mie aspettative sono realistiche, o almeno lo sono per me.
Per me le miei figlie vengono prima di tutto, prima di
tutto.
Boh, forse io non sarò mai una vincente.
Già riununicio a molto per tenermi il lavoro. Non le posso
portare a fare sport, non le posso portare al parco con gli amici in settiman,
non posso giocare con loro al pomeriggio.
Ma almeno una recita due volte all’anno, almeno quello,
potrò provare ad andarci?
Io continuerò a combattere per riuscire ad andare alle
recite delle mie bimbe, almeno a quelle…
Considerando che ho sempre preso ferie per andare alle recite all'asilo dei mie nipoti (invece che magari al mare!), nn credo di essere molto in sintonia con la signora..
RispondiEliminaGio