martedì 29 novembre 2011

La logica semplice dei bambini



 Spesso quando noi facciamo una domanda o un’affermazione diamo per scontata una risposta o una reazione.
Con i bambini non è  così. Forse il loro pensiero è ancora puro e non influenzato dalle convenzioni esterne.
Loro ti spiazzano con le loro risposte semplici.

Al momento mi vengono in mente solo due esempi emersi dialogando con mia figlia (2 anni e mezzo).
Diana e il suo papà stanno parlando.
Diana dice: ‘Io c’ho le ciabatte viola!’
Papà: ‘E le mie?’
Diana: ‘Le tue No!’


Ovvio, la risposta è giusta ma non te l’aspetti.
O meglio, io mi aspettavo una risposta del tipo: ‘ Tu le hai Blu’.
Ma per lei quella era la risposta corretta.
In fondo nessuno ha chiesto a lei che colore erano le ciabatte del papà..

Altro caso:
Il Papà a Roma per lavoro è al telefono con Diana.
Mamma (Io): ‘Diana di a papà ‘ Dove Sei?’
Lei, molto serena mi guarda un po’ allibita e risponde: ‘…sono in cucina!’
Ok, capisco che forse mi sono espressa male e magari non ha capito che era una domanda. E riprovo, sorridendo:’No Diana, chiedi a Papà dov’è lui!’
E lei, mi guarda un po’ spaesata e mi dice: ‘Mamma, è al telefono!’
Senza parole!
Anche in questo caso io mi aspettavo che lei chiedesse al papà dov’era, ma lei in effetti ha risposto in modo più che corretto alle mie domande.

E infine un pizzico di furbizia dei bambini J
Antefatto: Diana è da qualche giorno che toglie i libri della libreria e li mette tutti in terra in fila indiana in sala. Il suo papà allora le ha spiegato che i libri non sono giochi.
Fatto: Questa sera Diana porta i giochi in cucina e le diciamo: ‘Diana, i giochi stanno in sala!’.
Lei torna dopo due minuti con un suo libro illustrato e lo mette per terra.
 La guardo e le dico: ‘Diana, ti abbiamo detto che i giochi vanno in sala!’
Lei mi sorride, guarda il papà e dice:’Mamma, i libri non sono giochi!!!’

Che dire…continua ad aver ragione !

lunedì 28 novembre 2011

Adesso io c’ho quasi 3!!!


Non proprio, ma quasi. Diana a Febbraio avrà 3 anni.
E in questi giorni sta iniziando a capirlo.

Ma facciamo un passetto indietro.
Da qualche tempo Diana fa un sacco di capricci, vuole di nuovo essere imboccata, cambiata sul letto come sua sorella (lei non porta il pannolone da mesi!), presa in braccio, vestita, etc.

Non sappiamo come affrontarla, le abbiamo provate tutte: assecondarla, ignorarla e sgridarla. Nessun risultato.

Allora il suo papà ha deciso di colpirla sul vivo.

Scena:
Siamo a pranzo, tutti seduti, Eva sul seggiolone,  e noi tre seduti a tavola. La pasta è servita nei piatti.
Diana inizia: ‘Mamma, mi fai mangiare te?’. ‘ No tesoro, sei grande, sai mangiare da sola’. Lei inizia a piangiucchiare e si rifiuta. Dopo inutili e insistenti tentativi, io cedo e la imbocco.
Il papà allora si infuria: ‘Diana, quanti anni ha Eva che si fa imboccare?’. ‘Uno papà’.
‘ E tu?’- insiste il papà.
‘ Quasi tre!’.
‘ E no, tu hai un anno! Non sai mangiare da sola, allora ti tratto come una bambina di un anno!’.
‘No!!! Io ne ho quasi 3’.
‘No, no, tu hai un anno!’.

Il pranzo continua in questo modo, Diana che piange e il papà che insiste a dirle che è piccola.
Fortunatamente finiamo di mangiare e il pomeriggio passa tranquillo.

Al momento della cena, Diana incredibilmente si siede a tavola e comincia a mangiare da sola, si taglia anche la carne. Beve dal bicchiere ed è bravissima. Dopo cena va in sala prende il pigiamino e lo mette completamente da sola.
Poi con aria soddisfatta guarda il suo papà e dice: ‘ Adesso io c’ho quasi 3!!!’

La nostra donnina cresce! 

martedì 22 novembre 2011

Un sogno...


Questa notte ho fatto un sogno che era da un po’ che non facevo, ma che in passato facevo spessissimo.

Un ponte fatto di pietra altissimo e strettissimo, parabolico, senza protezioni, non asfaltato e sopra un grandissimo baratro.

Una paura folle di affrontarlo, paura di cadere e precipitare nel vuoto.

Nei sogni del passato ero obbligata a farlo perché ero circondata dall’acqua che saliva ed era l’unica scelta. Quindi, volente o nolente, affrontavo il ponte, da sola, in macchina.

Questa notte invece no. Fuori e ovunque c’era una tormenta di neve, io dovevo fare due esami all’università e ero in ansia perché non ero preprata e il ponte li pronto ad aspettarmi.
Però questa notte mi sono svegliata prima di passare il ponte, come se non avessi avuto coraggio.

Mi sono svegliata con il dubbio se avessi fatto meglio a salirci o rifare gli esami e aspettare che passasse la tormenta…

lunedì 21 novembre 2011

Dalla sabbia alla nebbia in meno di due ore


Marina di Carrara:

20 Novembre, mi alzo, preparo le bimbe e le mettiamo in macchina. Sono a casa dei nonni, questo fine settimana siamo in trasferta alla casa madre, dove sono nata e cresciuta.
Arriva il papà e destinazione: mare!
Una giornata quasi autunnale, circa 18 gradi, temperatura gradevole, Diana che gioca con la sabbia e Eva che si guarda intorno seduta sul suo passeggino.
Il cielo azzurro, il mare calmo, una cartolina.
Quanto mi mancava questa sensazione! Il mare è sempre stata una componente fondamentale della mia vita, anche in pieno inverno una passeggiata in riva al mare con mio babbo o con l’amica del cuore e tutto prendeva il giusto verso.

Stessa giornata … rientrati al nord:
Primo pomeriggio, riprendiamo la macchina e torniamo a casa. Destinazione, provincia pavese, sud di Milano.
Già dopo il passo della Cisa le cose iniziano a cambiare, una forte nebbia circonda tutto. Arriviamo poco prima delle 18 e passiamo dalla temperatura gradevole e cielo azzurro a 1-2 gradi e una coperta bianca che ti permette a mala pena di vedere il cofano della tua macchina. Mette una tristezza infinita, un senso d’angoscia e solitudine.

Se qui non avessi le  mie bimbe e il mio piccolo, avrei già mollato tutto e sarei tornata a casa…voglio tornare al mare!

martedì 15 novembre 2011

Lontananza


Ore 21.00. Ancora Papà non è rientrato da Torino e le piccole sono qui a far le matte e farsi i dispetti l’un l’altra.
Questa sera dopo varie peripezie sono riuscita ad arrivare a prenderle solo alle 19.00 dopo aver sbagliato per ben due volte la strada che conosco a memoria da anni. Come mai? Mah, la nebbia unita a un po’ di stanchezza e al cervello che stacca la connessione per riposarsi anche quando non si può.
Quando finalmente sono dalle mie cucciole le metto in macchina e Diana mi dice: ‘Mamma fuori c’è buio, ma tanto noi siamo con te!’. Ci avviamo verso casa avvolte dal buio più totale e da una nebbia fittissima, vedo a stento le luci della macchina di fronte e poi sparisce.
Una volta arrivate a casa ho provato a farle mangiare, ma nulla! Ma appena ci sediamo a mangiare prima pipì, poi cacca, poi secondo tentativo e arriva la spesa, quindi altra distrazione e nulla. Alla fine decido di fare il latte ad entrambe, la soluzione più semplice.
E finalmente alle 21.30 almeno Eva da segni di stanchezza, la metto giù e dorme. Rimane solo Diana e il papà finalmente arriva, ceniamo alle 22.00 con Diana (che alla fine decide di cenare!) e si addormenta solo verso le 23.30. E domani Papà riparte per Roma, quindi sola anche domani mattina…

In questi momenti senti la mancanza della vicinanza della tua famiglia. Io sto bene da sola con la mia famiglia (Papà, Diana e Eva) ma a volte non mi dispiacerebbe poter tornare a casa, telefonare alla mia mamma e dirle: ‘Mamma, mi prepari qualcosa, passo per cena’.  Invece no.
La mia famiglia e la famiglia di papà sono lontani, e anche gli amici, quelli veri, quelli a cui tieni di più, sono tutti lontani.

Non cambierei nulla della mia vita, nulla. Però ogni tanto un po’ di nostalgia della mamma e amici ci stà!

Buona notte

venerdì 11 novembre 2011

Fine settimana: che si fa?


Questa sera parlavo con mio marito pensando ai nostri piani per il week end.
'Allora, domani è sabato, che si fa?' - chiedo.
'Si potrebbe... No. No. la piccola deve mangiare la sua pappa, fuori non ce la cuociono'.
'Si potrebbe andare..No! No!  La con i passeggini è complicato, troppe scale!'.
...
'Allora, si potrebbe andare a pranzo in quel posticino carino... No!, Li i bambini non sono ben accetti, fanno troppo rumore e le persone ci guardano male'.
Uff! Che fatica!
Sembra strano, ma con i piccoli non si può proprio fare tutto come prima (e questo si sapeva, è ovvio). E neppure ci deve troppo far condizionare da loro, anzi spesso facciamo in modo che siano le piccole ad adattarsi alle nostre esigenze e andiamo - più o meno - dove vogliamo.
Ma il problema è anche che spesso i bambini vengono visti come un 'impiccio' dagli altri. Ricordo quest'estate eravamo a cena in un ristorantino nelle marche e la piccola era molto nervosa, può capitare. Il punto è che alcune persone si sono fatte spostare di tavolo perchè noi li disturbavamo con il pianto... e va beh!
Ma il problema resta. Che facciamo questo fine settimana? Il sabato se ne andrà tra spesa, pulizie e altre commissione varie. E la domenica? Un parco? Un qualcosa di carino?



Una volta era così semplice organizzare un fine settimana.
O in due (io e lui) o con amici, non avevam problemi: la scelta delle possibilità era vastissima. Potevamo decidere anche all'ultimo minuto, prendere la macchina e partire, andare a visitare qualche città e fermarsi a cena in qualche ristorantino tipico con una buona bottiglia di rosso, in completo relax. Oppure un cinema (quanto tempo che non vado!). Oppure una serata in discoteca (va beh, ormai non ho più l'età!).
Potevamo anche scegliere di dormire tutto il giorno e stare a poltrire sul divano....ahhhh!! Che ricordo!!! Forse mi manca più questo del ristorantino! Sono in carenza di sonno!!!
Non se avete mai visto il film 'Family Man', con Nicholas Cage. Premesso che è un film che trovato molto carino, in particolare c'è una scena che riassume come ci sveglia la mattina da quando hai figli. Ci sono i due bambini che arrivano sul letto dei genitori saltando e a squrciagola iniziano a cantare: 'Sveglia Andiam! Sveglia Andiam! Non si dorme più! ..."
Ecco, nel film la scena si riferisce alla mattina di Natale, nella vita reale, a tutti i fine settimana e i giorni festivi! Eh, si! Solo nei fine settimana e nei giorni festivi, perchè durante la settimana, quando vorresti che si svegliassero presto, che sei in ritardo per il lavoro, non c'è verso, non si svegliano!

Ma detto ciò...non so ancora che farò domenica, ma lunedì vi aggiorno!
Ciao!

mercoledì 9 novembre 2011

Essere donna: quali sono i vantaggi?




Oggi mi chiedo: ma c’è qualche vantaggio ad essere donna? Me ne dite almeno uno?
Al momento io non ne vedo nessuno.
Vediamo un po’:
  •           Gli uomini non hanno il ciclo mestruale, non si devono mettere tacchi vertiginosi o depilarsi con dolorose cerette (beh, ultimante si stanno adeguando ), non si devono truccare, non si devono preoccupare di lisciarsi i capelli o di farsi la messa in piega, non si devono rifinire le sopracciglia con le pinzette, non si devono addobbare come un albero di Natale con collane e orecchini.
  •           Gli uomini non sono soggetti a pregiudizi sul lavoro e non vengono giudicati in base al loro aspetto ma in base a quello che fanno. Cosa che una donna non accadrà mai! E non facciamo i finti ipocriti, difficilmente una donna viene apprezzata per il suo valore intellettuale …
  •  Le donne, oltre al lavoro ufficiale, devono fare anche le ‘donne di casa’:  cucinare, stirare, lavare, avere la gestione del budget famigliare, pagare bollette, organizzare le ferie, organizzare i fine settimana, etc.
  •  Gli uomini? Pensano solo al loro lavoro! Il resto? ..ci sei tu amore… (rivolto alla donna!)  Le donne devono anche essere buone mogli, altrimenti arriva la prima sgallettata vent’enne che te lo porta via! Perché l’uomo invecchia e diventa affascinante (dipenderà dal portafoglio? Mah!), la donna invecchia…diventa vecchia.
Quindi? Ma procediamo nell'analisi.
Ho lasciato VOLUTAMENTE come ultimo punto la maternità.

A volte mi dicono: ‘Beh, ma gli uomini non hanno la gioia della maternità e dell’esperienza meravigliosa del parto’.
‘Ehhhhh!!!’
Allora, gli uomini, come le donne hanno figli e sono genitori. L’unica differenza è che non li partoriscono.
Analizziamo meglio le differenze nel dettaglio:
  •           Coccole e affetto tra genitori e figli: gli uomini, come le donne, possono dare e avere la stessa dose di coccole e affetto verso i figli, indipendentemente da chi li ha partoriti. I papà possono giocare con loro e fare con loro tutto quello che fanno anche le mamme.
  •           Pappe e pannolini: in teoria anche gli uomini avrebbero le capacità fisiche per farle e cambiare culetti puzzosi, ma…’amore mio, non ti voglio togliere questo privilegio!’ (rivolto alla moglie/mamma!
  •           Sveglie notturne: vedi sopra!
  •           Gravidanza: qui gli uomini hanno un limite fisico. Per la donna può essere anche piacevole a parte qualche ingombro di peso e disturbi fisco generico e il corpo ti viene stravolto . Però, ok, questa fase a me è piaciuta, sapere che quell’esserino cresceva in me è stato decisamente piacevole
  •           Parto: anche qui gli uomini hanno un limite fisico. Però questo sarebbe l’unico vantaggio di essere donna!?!?! Per me il parto (anzi, i parti) sono state esperienze dolorosissime e per nulla piacevoli. Preciso che questo non vuole dire che non amo le mie figlie (che ama allo stesso modo anche mio marito), ma non condivido chi mi dice che il parto è un’esperienza meravigliosa.


Quindi, facendo un po’ il punto, quale sono i vantaggi ad essere donna?
E pensare che ho due figlie femmine!  

Piccole mio spero che nella vita sappiate imporvi un po’ di più e farvi valere come persone, non come donne! Vi amo!  

lunedì 7 novembre 2011

Educazione: Contrasti in famiglia



Che educare i figli non fosse cosa facile me lo immaginavo anche prima di avere figli, ma che fosse così difficile forse no. E soprattutto che io e mio marito avessimo visioni tanto diverse!
E aggiungo anche: per fortuna!
Non avete idea di quanto discutiamo su questo tema e nessuno dei due vorrebbe cedere sulla propria posizione.

Io mi faccio intenerire dalle piccole, appena piangono corro verso di loro. Ma se fosse per lui, un militare! Le piccole dovrebbero già essere autonome e indipendenti (anche la piccolina di 10 mesi!). Ci proviamo a trovare una mediazione, ma com’è difficile! Già rispetto alla prima, sono migliorata (secondo me, ovviamente) ma non riesco ad essere rigida come lui. Dall’altro se non vi fosse la sua fermezza le bimbe forse sarebbero alla sbando e senza regole.

Quindi  la nostra visione così diversa dell’educazione permette a loro di migliorare e di crescere. E anche a noi genitori permette di capire i nostri limiti e le nostre carenze.

Infine vorrei aggiungere una considerazione: se qualcuno pensa che un figlio sia la soluzione per una coppia in crisi vi dico: lasciate perdere!!!
Un figlio ti stravolge, ti cambia la vita.  Quell’esserino prende la coppia e la ribalta sotto ogni aspetto e se una coppia non è veramente solida, la coppia la fa scoppiare!
In caso contrario, nonstante le liti e le forti discussioni che emergono, la coppia si solidifica (anche se difficilmente i genitori si mettono d’accordo sull’educazione J).
Nel nostro caso, ci proviamo come meglio possiamo. Per fortuna le bimbe riescono a prendere il meglio di noi …e nonostante noi … crescono alla grande!

Ciao!

giovedì 3 novembre 2011

Oltre ogni limite: la giornata di una mamma normale




Ore 6.30 Prima sveglia. Spenta
Ore 6.45 Seconda sveglia, è ora di alzarsi. Mi trascino giù dal letto e sveglio il papà. La piccolina ci sente subito e si sveglia anche lei. La prendo e mi fa un sorrisone che mi mette di buon umore e mi da la forza di svegliarmi. Due coccole veloci e poi cambio pannolino, lavaggio e vestizione. Tra qualche resistenza la piccola è già pronta, ma nel frattempo si è svegliata anche la grande. ‘Mamma..dove sei?’ . ‘Eccomi’ – rispondo subito, e con la sorellina e il papà ci trasferiamo nella sua cameretta e un altro sorriso ci illumina la giornata. Intanto il papà scende a preparare la colazione per tutti e io convinco Diana a scendere dal letto e far pipì, tutto questo mentre Eva la disturba nei modi più disparati!

Ok, finalmente scendiamo tutti in cucina a far colazione: latte caldo per il papà parzialmente scremato, latte freddo intero per me, latte tiepido intero per Diana, latte artificiale per Eva.
Una faticaccia!
E adesso dobbiamo convincere Diana a lavarsi e vestirsi (devo dire che i Puffi in TV ultimamente aiutano) e vestirci anche noi. ‘Corri Diana, la mamma è in ritardo!’, ‘Papà, tu sei pronto?’, ‘Chi ha preso il ciuccio di Eva’, ‘Siamo pronti?’ e tra la confusione più totale siamo finalmente pronti per iniziare una giornata lavorativa.

Tutti in macchina: Diana sale da sola, nel frattempo posiziono Eva e allaccio entrambe. Il papà ci segue con la sua macchina.
Prima tappa: casa della baby sitter: mentre il papà fa compagnia a Diana in macchina, io prendo Eva e la lascio dalla tata. Per fortuna la piccola è serena e felice, le ultime raccomandazioni e scappo! Ora tocca a Diana. Quindi si rimonta tutti in macchina con destinazione la scuola materna. Ok, parcheggio, grembiulino, sacca e tutto il necessario. Si scende dalla macchina, si arriva alla scuola, davanti al suo armadietto ci si toglie il giubbotto e via di corsa il grembiulino…tutto pronto, la sto per salutare…e ‘Mamma, Cacca dura!!!’. ‘Nooo…’ – penso, ‘Sono già in ritardo!’. Ma che ci si può fare? ‘Vieni piccola, andiamo in bagno’. Dopo un altro quarto d’ora siamo pronti. Bacino alla mamma, bacino al papà e scappiamo.

Ore 9:00 Io sulla mia macchina e il papà sulla sua con destinazione ufficio.
La giornata passa veloce tra la solita routine e il solito nervosismo tipico del lavoro, fino a Gennaio sono a tempo ridotto, dovrei uscire alle 16.30 …che utopia! Va beh, quando va bene esco alle 5pm e dopo Gennaio purtroppo sarò di nuovo full time e lì inizieranno i problemi, ma per adesso non voglio pensarci. Ho ancora due mesi. Devo riuscire ad essere positiva!

Ore 17:00 Finalmente esco, prendo la macchina e vorrei scappare dalle patate, ma prima passo a fare un po’ di spesa altrimenti quando ci vado? Uffa, per prendere due cose in croce perdo un sacco di tempo, sono già le 18.00 e a quest’ora il traffico è da delirio!
Finalmente alle 18:45 arrivo dalle mie bimbe (entrambe dalle Baby sitter, Diana prende il pulmino quando esce dall’asilo) e appena mi vedono fanno festa: la piccoletta urla e si agita e Diana mi si butta letteralmente al collo! Le carico in macchina e scappiamo a casa cantando le canzoncine più assurde.

Ore 19.00 Giusto il tempo di togliere i giubottini, cambiare Eva e far pipì a Diana ed è già ora di fare la cena ad Eva. Eva la sera è nervosa, basta che mi allontano piange e Diana, non avendomi visto tutto il giorno richiede attenzioni. Insomma in qualche modo riesco a preparare la cena per la cuccioletta: ora vediamo se cena! Proviamo con un giochino, proviamo con le facce buffe, proviamo con qualsiasi cosa utile …e alla fine almeno un po’ ha mangiato. Intanto Diana ha sparso tutti i giochi in sala, ha tirato giù tutti i suoi libri, ha vestito e rivestito il suo ‘Bubù’ però siamo a buon punto! E finalmente arriva anche il papà!

Ore 20.00 Il papà inzia a preparare la cena e nel frattempo io inizio a preparare le piccole per la notte. Eva si innervosisce ancora e inizia a stropicciarsi gli occhi: un po’ di latte e la porto a nanna. Oggi è andata bene, si è addormenta subito. Adesso tocca a noi cenare, ma anche far mangiare Diana è una piccola impresa. Dopo un po’ si annoia e va in sala, noi finiamo di cenare e poi latte anche per lei.  Mentre uno di noi fa la cucina, l’altro gioca con la bimba e prepara il latte anche a lei.

Ore 21.30/22.00 Papà si mette al pc, io mi siedo sul divano con Diana con la luce spenta e lei si accocola con me e, più o meno presto, finalmente si addormenta anche lei. Aspetto che dorma bene e poi la porto nel suo lettino.

Ore 22.30/23.00 In teoria adesso dovrebbe iniziare la mia parte rilassante della giornata. In pratica ho ancora tutto da fare! I panni, le lavatrici (ne ho una da stendere da lunedì!!!), mettere in ordine la casa, pulire, etc.   Alla fine faccio il minimo indispensabile e poi vado a letto, sono stanca.

Ore X della notte: Eva si sveglia! Preparo il latte e la coccolo nella speranza che non pianga (altrimenti mi sveglia anche Diana!). Alla fine la rimetto giù e si riaddormenta tranquilla.
Ore Y della notte: si sveglia Diana! Mi alzo e vado un po’ nella sua cameretta e a volte mi sdraio con lei
Ore Z della notte: Eva si risveglia. No, falso allarme, voleva solo una carezza. Visto che ci sono torno nel mio letto.
Ore T della notte: Diana mi chiama! ‘Mammmmma…pipì! Mi alzo, la porto in bagno e la porto a letto. Visto che sono mi sdraio un attimo con lei.

Ore 7.00 del mattino: Sento qualcuno che mi sveglia! E’ il papà. Atty è mattina, dobbiamo alzarci……..e TUTTO RICOMINCIA!

Che dire... è dura, molto dura, ma le piccole sono la mia vita!







mercoledì 2 novembre 2011

Nonostante me!


E beh! Come dice il mio maritino, la mia cucciola (grande) fa progressi..nonostante me!
Lei è la prima bimba, io la mamma inesperta e iperprotettiva.
La piccola che cerca la sua indipendenza nel fare le cose, io che le sto sempre adosso.
Io che ora sono succube di lei, lei chiede e io eseguo.
Le concedo un sacco, cose che con il suo papà non si immagina neppure lontanamente di fare.
Quando io non ci sono mangia da sola, si veste da sola, fa la pipì da sola e si riveste, dorme nel suo lettino, gioca tranquilla e rimette a posto i giochi e molto altro.
Quando c’è la mamma? Nulla di tutto ciò! La imbocco, la vesto, la tengo in braccio, dorme con me (e la sposto successivamente) e non posso allontanarmi da lei. E considerate che c’è anche una piccoletta e che con me sono entrambe attaccattissime!  Insomma quando io sono con loro, sono alla loro completa mercè!

Eppure, nonostante me, lei fa progressi! E’ da qualche tempo che la notte quando si sveglio le dico: Vieni nel lettone di mamma e papà? E lei mi risponde: No, sto nel mio letto! Oppure quando provo a vestirla, lei mi allontana e mi dice: Mamma mi vesto da sola!

Insomma, questa principessina fa progressi ogni giorno, Nonostante  me!
(e speriamo che anche la sorellina farà così)

Ciao!