Perché con te è
così difficile?
Perché ogni cosa
faccia con te, ogni linea educativa provi a seguire, ho sempre l’impressione di
sbagliare e di ferirti?
Beh, lo sapevo
che educare un bambino non era un compito semplice.
Ma tu sei così
sensibile e fragile!
Se ti lascio
fare, vinci tu.
Se mi impunto,
vinci tu.
Ieri guardavamo insieme
‘Il ritorno all’isola che non c’è di Peter Pan’.
Quando hai visto
la guerra e i bambini che venivano allontanati dai genitori sei corsa da me in
lacrime e tremando.
I tuoi sentimenti
sono troppo accentuati. Non possiamo vedere neppure Frozen, o Paperino perché viene
maltrattato e a te dispiace!
Vivi nel tuo
mondo ed è difficile avvicinarti.
A pochi apri una breccia
per farti capire.
Quando fai le
cose hai sempre la testa tra le nuvole, anche un pulviscolo di polvere riesce
ad attrarti e distrarti.
Tutto intorno a
te è magico e degno della tua attenzione e del tuo studio accurato.
Se ti lascio fare
ci mettiamo ore anche solo per scendere le scale o colorare un disegno.
Se vai in bagno a
fare la pipì, torni giù dopo più di venti minuti e magari ti sei dimenticata di
farla perché distratta da un raggio di sole.
Come devo fare
con te?
Qualche giorno fa
ti ho sgridata e sei scoppiata a piangere tremando. Ti ho chiesto perché
piangevi e mi hai risposto che non lo sapevi. Che non eri arrabbiata con me, ma
il mio approccio ti aveva comunque scosso troppo.
Quale metodo devo
usare con te?
Non posso
lasciarti fare tutto a modo tuo e con i tuoi tempi.
Le regole fanno
parte della vita e tu vivi in questo mondo.
Purtroppo anche
tu devi adattarti a questo mondo.
Ma qual è il metodo
meno traumatico che posso usare con te?
Piccolo mia, con
te ho sempre paura di sbagliare.
Io sono tutto per
te. E tu sei tutto per me.
Abbiamo un legame
speciale.
La notte mi
chiami ancora anche solo per una carezza.
Prima di dormire
mi chiedi sempre un bacio.
E poi un altro e
un altro ancora.
Ogni sera me ne
chiedi uno di più.
Ieri sera ti ho
detto basta, ero stanca, Eva già dormiva, Ettore piangeva. Ti ho detto ‘Basta,
uno è più che sufficiente!’
E tu di nuovo,
hai detto che senza i miei baci non riuscivi a dormire e sei scoppiata ancora a
piangere.
E non è un pianto
da capriccio, è davvero un pianto di paura e sconforto.
Ormai capisco
quando è solo un pianto di capriccio.
E quando invece
piangi per paura, paura vera, non mi piace.
Non mi piace
vederti piangere e soffrire.
Ma come devo fare
con te?
Io farei di tutto
per te, ma a volte sono senza forze, senza armi e senza difese.
E se da un lato
sei timida e fragile, dall’altro sei tosta e determinata.
Non in modo
irruento, ma non ti arrendi.
Come la goccia d’acqua
che piano piano scava la pietra, così tu porti sempre a termine ciò che vuoi.
Se ti metti in
testa qualcosa non ti smuove nessuno.
E già ne avevi
dato provo nel passato fin da piccolina (http://blogprimaesperienza.blogspot.it/2011/11/adesso-io-cho-quasi-3.html)
In questi giorni volevi
imparare fischiare.
Mi hai chiesto ‘Come
si fa mamma?’.
‘Devi soffiare’
ti risposi.
E tu, hai iniziato
a soffiare. Un po’ come Forrest Gump ha
iniziato a correre.
La mattina appena
sveglia soffiavi.
Appena uscita da
scuola soffiavi.
La sera soffiavi.
..e hai imparato
a fischiare!
Piccola mia, sei
un essere speciale! ..ed io avrò cura di te!
https://www.youtube.com/watch?v=_dVKzraWT3Y